martedì 1 aprile 2008

Così è

Hitler aveva solo dodici anni quando assistette alla prima opera Wagneriana. Ed è lattiginoso il senso delle cose che si sta schiudendo ultimamente davanti ai miei occhi. Ho cercato gli alieni per tutta la mia breve vita, ed erano qui, sott’acqua, luminescenti e mimetici. Così strani. La follia che si piega al volere di lucidi assassini mi opprime rendendomi instabile, colpevole, destinato a fine certa. Tutto questo perché sporcamente consapevole di quel che il male può, avendolo sfiorato, spiato e sfidato più volte. Mi dicono che bisogna difendere ciò in cui si crede. Credo io? Faccio finta o sto seriamente scivolando giù dalla rupe? Pagano. E continuo a chiedermi dove sia giusto porre l’accento. Ho sentito qualcuno in televisione dire, spietato e spiato, che con la magica cremina s'avrebbe potuto giacere con fanciulla sotto i dieci anni. Se non fossero state inventate le creme lubrificanti, ci sarebbero stati meno pedofili o più sangue? Sacro e profano. Acqua diamantina e cocktail a fermentazione, vedi bar stella in via Cassia. “La forza senza un fondamento spirituale è destina a fallire” lo ha detto Hitler, il Wagneriano, olocausto umano di dubbia provenienza. Le cimici torturano lo stomaco che porto dentro, mi spiano e non m’importa. Che c’è da nascondere? Ciò per cui muoio? La lega delle signorine tedesche appartiene alla nazione, fedeli fino alla morte. Gioventù Hitleriana in loop nelle ere. Era bello pensare di essere superiore a tutti gli altri. Bagliore di animale da preda e canzoni di morte: Noi stiamo sorgendo per affrontare tutte le battaglie. Per il Fuhrer e per la patria!
E concludo qui questo excursus sulla pantomima ch’è l’uomo, specialmente oggi, che è primo aprile, e si scherza.

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