sabato 29 marzo 2008

martedì 25 marzo 2008

WILD WORLD

Now that I've lost everything to you
You say you wanna start something new
And it's breakin' my heart you're leavin'
Baby, I'm grievin'
But if you wanna leave, take good care
I hope you have a lot of nice things to wear
But then a lot of nice things turn bad out there

Oh, baby, baby, it's a wild world
It's hard to get by just upon a smile
Oh, baby, baby, it's a wild world
I'll always remember you like a child, girl

You know I've seen a lot of what the world can do
And it's breakin' my heart in two
Because I never wanna see you a sad girl
Don't be a bad girl
But if you wanna leave, take good care
I hope you make a lot of nice friends out there
But just remember there's a lot of bad and beware

Chorus

Baby, I love you
But if you wanna leave, take good care
I hope you make a lot of nice friends out there
But just remember there's a lot of bad and beware

Cat Stevens

giovedì 20 marzo 2008

Dentro lontano fuori

PZ.
Se clicki sulla frase si legge meglio, poi se ne vale la pena non lo so.
8).. emiZ

mercoledì 19 marzo 2008

chicchi di riso [pre/elettorali]


Gli uomini si distinguono da ciò che mostrano e si assomigliano in ciò che nascondono.
Paul Valery

Quale governo è il migliore? Quello che c ‘insegna a governarci da soli.
Wolfang Goethe

giovedì 13 marzo 2008

NOthing IS possible (nois'thing possible)

Cosa voglio. Se lo chiedeva un signore distinto all’entrata della metro. Urlava contro il muro tutto il suo veleno per il mondo, il suo mondo, chissà quale.
Li voglio tutti fuori entro stasera! La sono tutti delle merde! Falsi! Come hanno potuto estromettermi! Sto andando ora all’ aeroporto!
Non era poi così matto, aveva l’auricolare di quelli nuovi, attaccati come i cyborg dei film anni 80, col microfonino. Sono io che sto indietro, che sogno la terra e l’orticello. Sto fuori di testa, o a balconcino, ingarito, preno de demenza, infoiato perso, bruciato, incajato, del futuro conosco solo lo slang spicciolo. Comprendo il mio stato di latenza rispetto agli eventi davvero importanti, ma è che mi fanno i trabochetti.
Pensa che volevo capirci un po’ di questa politica del gruppo allo stato attuale e, tornando a casa, bramoso di attualità raccolgo il primo giornale di strada che vedo, già partendo male, che era di ieri. Ma importa poco nell’era dell’informazione veloce - a quale informazione ci arriveremo poi- così leggendo e spulciando il mio corpo leso dagli anni a disinformarmi volontariamente, che ti trovo? Niente, tutti sms informativi su cose pure interessanti ma così, i fatti fini a se stessi , non è che aiutino.
La carta digitale, ecco cosa ci vuole, manca poco ed entra sul mercato, così approfondisci in tempo reale, salti in diretta dal foglio al flusso delle informazioni.
Però ora no, non servono a niente ste notizie così - a che tipo di notizie ci arriveremo poi- Allora ricorro al metodo antico degli informatori. Chiamo Luc, il timido bibliotecario del servizio civile, sempre connesso al terminale, per esigenze personali. Gli chiedo dunque se è vero che la nostra punta di primo piano sia stata declassata a mera panchina, futura cessione. Cioè in che senso, mettono davanti quel cervo senza cervello e a lui lo spediscono in siberia?
Controlla, la talpa, e mi tira fuori l’ansa di questa mattina, chiara, esplicita, incontrobattibile: Il presidente smentisce categoricamente ogni possibilità di cessione prossima e remota dell’elemento in questione, attribuendo le responsabilità di questi equivoci a personalità occulte che a tempo debito verranno ricompensate.
Nero su bianco, la parola da internet fino a far vibrare il mio timpano e di nuovo microsegnale nel cervello. Informazione veloce e, indolore, soprattutto, è ciò che voglio, Dio dell’effimero e dell'artificiale, alleggerito della sostanza scomoda. Aria, aria tanta aria. E un po’ di fuoco per le micce.

martedì 11 marzo 2008

into the snake

C'era una volta una scelta da fare: Vivere una favola o sognare la realtà?

Makile è una bambina africana che vive al Corviale, un quartiere o edificio lungo un chilometro nella periferia di Roma noto a tutti come "Serpentone". È qui che racconti di vita e leggende metropolitane si intrecciano a storie quotidiane. Qui i disagi e le difficoltà si ammucchiano, cresce il mal di vivere; da qui Makilè desidera fuggire e il suo cercare altro la porterà non solo fuori da Corviale, ma anche fuori dal mondo, dalla realtà, dalla ragione. E così da un fatiscente appartamento inizia un viaggio, tra follia e ragionevolezza, tra favola e concretezza. Corviale diventa un vorace Serpente, la Morte una Dama Nera e gli psicofarmaci dolci caramelle. L'improvvisazione di Stefania Papiro sola in scena con tre musicisti che a loro volta improvviseranno le musiche dal vivo è basata sul canovaccio scritto da Dario Aggioli, anche regista.
Consiglio vivamente a tutti questo spettacolo

mercoledì 5 marzo 2008

TILT


Un lampo. E poi buio. Non ricordava nulla. Aveva la testa che scoppiava e gli sembrò di sentire in lontananza una canzone. Buio. Sorrise poi di nuovo si fece serio, nel buio. Allora, prima di tutto la salute. Cominciò timidamente a cercare le risposte sensoriali dalle periferie corporee. Tutto tornava senza la minima latenza e questo voleva dire che sia la testa che il corpo erano a posto. Dunque uscire dal buio. Alzò la mano lentamente fino a quando non incontrò della terra. Terra sotto e sopra quindi, buio. Respiro affannoso, sospetto, polvere. Tese i muscoli del collo e fece per sollevarsi. Fu immediatamente rimesso giù da una testata violenta. Terrore, iperventilazione, gocce infinite sulla fronte, buio. Tremore diffuso crescente e sommesso un grido nacque dalle profondità dello stomaco. Silenzio, buio. Si disse di restare calmo. Non ricordava. Smise subito di provarci, dolore alle tempie. Uscire, solo uscire. Muovendo le mani a cerchio di lato capì di avere spazio. Come verme strisciò nel nero denso. Sassi taglienti sulla schiena, sul ventre, vestiti e carni sofferenti. Ancora avanti, sudore e paura. Dov’era e perché. Chi era. Lo shock, si ripeteva, lo shock. E’ così. Si perde poi si ritrova, la via come la memoria. Ed invece alla fine trovò una parete di terra. Claustrofobia e buio, denti serrati e lacrime. Confusione, panico. Perché si chiedeva, perché. E di nuovo un urlo lo invase tentando per lui di attraversare la materia. E lo fece.
Gli raccontano che quando fu ritrovato era rigido come fosse di legno, gli occhi spalancati e secchi. Gli dissero che fu assai fortunato, sia di aver riacquistato la vista che di essere fra i pochi sopravvissuti del più devastante attentato che la martoriata città ricordasse. L’intero mercato vecchio raso al suolo da uno squadrone suicida. Il suo corpo travolto dall’onda d’urto e scaraventato in aria assieme a case fatiscenti, animali e biciclette. L’intero perimetro di un muro portante lo sommerse e salvò. Tutto chiaro. Tranne il senso forse, ma quello non è necessario quando si è ancora vivi.

sabato 1 marzo 2008

Solo nei sogni


-Grazie, grazie e ancora grazie a tutti voi che da anni seguite con affetto il nostro programma. Niente di nuovo all’orizzonte quest’anno. Lassù in regia, amabile come sempre, il grande Mario, insostituibile pilastro de “l’era dei dubbi”, vi guiderà ancora fra immagini e suoni familiari. E ancora un abbraccio di sincera stima a tutto lo staff tecnico, nessuno escluso, che con la sua totale abnegazione rende il nostro lavoro artistico naturale e soprattutto lineare.
Bando ai sentimentalismi però che siamo solo all’inizio e quest’oggi la scaletta è satura di vere ed emozionanti storie. Nelle prossime due ore scoprirete alcune delle verità relative che spesso ci circondano, le quotidianità nascoste di chiunque.
Ma...prima di proseguire, dura legge della tivvù, qualche minuto in compagnia degli spot, a tra poco.-

-E no è!! Così non è accettabile! .... Ma ci rendiamo conto?!? E siamo solo alla prima puntata! Com’è possibile che non siate in grado di far partire un cazzo di contributo video in tempo?! Io mi chiedo che le facciamo a fare le prove! Allora lo dite, io me ne sto a casa, comoda, invece di venire qui a perdere tempo! E va come va! Dio mio che massa di coglioni! Tu! Tu, razza di imbecille! Non avevamo detto che al mio cenno ti avvicinavi con la camera ai centralini? Zitto!! MARIO! Ma chi ce l’ha messo questo qua?!?.... ah, è uno dei migliori nel campo? Lo sai che c'è? Che tu sei un coglione peggio di lui. Ah, ma mò me so rotta è! Mò parlo con Rigotti e andate a fanculo tutt-i Bentornati all’ “era dei dubbi”, dove ai problemi che quotidianamente e naturalmente ci toccano, rispondiamo con un sorriso comprensivo. Si perché, gli affezionati lo sanno già, siamo qui per capire e migliorare. Un passo alla volta. Senza giudizi ne campanilismi. Oggettivi.
Ma entriamo nel vivo della serata. Molti ospiti illustri stasera tra cui, con nostro immenso onore, niente meno che Francois truffaut, il grande autore di pop italiano. Non dovrei dirvelo ma...
...Ci delizierà più tardi con la sua nuova canzone “nuvelvog” tratta dall'ultimo album "4hundred hits"shhh...
Ora però vorrei cominciare a parlare con Emiliano, ragazzo difficile dai trascorsi burrascosi che ha trovato la forza di andare oltre ed oggi è qui per renderci partecipi della sua incredibile esperienza. Vieni, vieni pure. Si proprio tu, caro, è il tuo momento. Mica ti mangiamo...Non cedere proprio ora, ad un passo dalla vetta…dai..vieni. Qui!
Bene, accomodati, rilassati e…raccontaci…
...
Vuoi un po’ d’acqua, magari ti tira sù? ... No? Va bene. Ho un'idea...tranquillo.
Signori vi prego di avere pazienza. Capendo bene le remore del ragazzo a lasciarsi andare credo sia meglio anticipare la pubblicità, così lasceremo il tempo necessario al timido Emiliano di ambientarsi e farsi coraggio…dai, sorridi che non è successo niente, a fra poco
-oh DiomioDiomioDiomio!!
...
Ma come si fa ad invitare certa gente! Dove la trovano? Al manicomio?
Tu devi solo raccontare quello che hai già detto a milleduecento autori. Che è, non ti ricordi più le modifiche?!? Cambi ancora idea? Non ti piacciono più? Te lo hanno spiegato, non basta la tua misera storia, sono necessarie!
...No? E allora me lo spieghi qual’è il problema cazzo!! … Hai firmato un contratto!
Parla! Si può sapere che c’è che non và? Ci vuoi sabotare? Ti diverti a rovinare il lavoro altrui? Sei scemo?!?... Ma Cristo parla!!
...Cosa?
...
...Ah, tu sei il nuovo fonico…Ho sbagliato persona…ah…Che dire…Un’attimo, mi suona il telefono…si? Dottor Rigotti…salve…si…vengo subito su in regia…
...la puntata sospesa? Ma come...si, una scusa

...come vuole…
...arrivo...-