martedì 18 novembre 2008

Fra papaveri rosso cremisi

Chi sei tu per vivere in tutte queste forme? Tua è la morte, tua la gloria, la pietà, la pace. Dai riposo allo spirito, comprensione, coraggio. Il cuore rassereni. E guerra in tuo nome diviene altro. La sottile linea rossa che unisce ciò che conosco a quello che posso solo immaginare. La verità che non si lascia possedere ma brilla attraverso i tuoi occhi.
Vedo un uomo morto, orribilmente mutilato e gli sguardi dei miei compagni si fanno tristi. Io sorrido fra le fronde e gli insetti. La giungla è decomposizione, lotta, amore animale. Forse gli uomini appartengono ad un unica grande anima, un unico grande essere. Tutti cercano la salvezza seguendo il proprio sentiero, come carbone tolto dal fuoco, lottano col vento.
Andremo dritti su per quella collina, e l'acqua ci darà sollievo. Occorre temere un uomo solo quando smette di lamentarsi e avanza cieco.
Lassù c'è qualcosa per proteggersi, in alto dove non arrivo a vedere troverò conforto.
Alba dalle dita rosee, fa che io non tradisca i miei simili. In te io confido, in te mi rifugio. Seguendo il tuo arco nell azzurro non ho paura se non della mia debolezza.
Colpi di mortaio avvelenano l'aria, passa il giorno, la sera s'avvicina. Neri occhi spauriti, barbe incolte, uomini poveri e soli, sfiancati dal dubbio. Non ha senso, non si hanno alternative poichè si è scelti e si sceglie senza che nulla accada.
Tosse malata e dolori allo stomaco. Umido terrore. Volo alto sopra la valle di corpi stesi a marcire.
Corriamo verso qualcosa che ti somigli, almeno in parte, anche se solo in futuro. Silenziosi e nascosti fra l'erba, affannati. C'è paura in ogni gesto.
Moriamo uno ad uno, non voglio crederlo. Urla e nebbia dopo gli scoppi. A terra! A terra. Barellieri, uomini, aiutateli. Non c'è fine, solo ordini. Non vi fermate, chiamate alto il vostro nome e aspettate risposta mentre il prato ondeggia, le nuvole ci guardano e il cielo attende.
Ho ucciso, striscio nel fango, voglio continuare a sorridere e nessuno può comandarmi, ma ho paura, molta paura. Insegnami a vedere le cose come le vedi tu.

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