venerdì 2 maggio 2008

FREAK'ABOUT


Maledetti storpi, che infettano la vista.
Sono uscito di casa per disperazione, l'apatia è pericolosa e a volte mi cattura come tagliola alla caviglia. Allora io-lupo mi strappo la zampa.
Io storpio fra gli storpi. Ora che sto avvicinandomi di nuovo e pericolosamente alla strada ricomincio a vedere. Noto di nuovo, e ancor più vividi, i contrasti, le crepe fra i muri appena ristrutturati. La monnezza per strada, immersa in quella che noi chiamiamo luce, è una limitata porzione dello spettro tra i 200 e i 700 nm circa. Acccontentandoci di confini mediocri ma definiti, di bellezza e monnezza, campiamo sereni.
Dicevo gli storpi, milioni di deformi claudicanti, macchine di benessere altrui.
Una signora grassa, vecchia, zoppa, rugosa, con un occhio chiuso e uno aperto. Mi è passata accanto. Un ex tossico d'età indefinibile, urla benevolo quanta pizza alla mortadella vuole. E birra. Ciccioni e ciccione, grasse palle umane, ovunque ansimanti. Immagino i loro piedi nudi, gonfi, storti ed affaticati dal peso, dalle scarpe scomode, bellocce e scomode. E il sudore, acre fra i rotoli, fin nell' intimo. Che schifo. Io sono obeso dentro. Io sono affaticato.
Io mento mentre m' irrobustisco.
Allora sport-disperico. Integratori. nuoto bicicorsa freerock frisbee nullanulla nulla, come molti mi illudo di poter inversamente somatizzare la salute.
Ti adoro quando fai l'ingenuo così.
Ed invece storpi ovunque. Molto puliti. Insospettabili affamati, agognanti lo scatto.
Step come emblema sociale e fisico. Mediocrità.
Mendicanti, immigrati lavoratori, vecchi spaesati, giovani ravers, commesse, meccanici, postini, addettti al servizio navetta, vigili, farmacisti, avvocati, dottori, principi, maghi fattucchiere e cyborg.
Uomini e donne sciatti, unti di smog, stanchi.

#"Vuoto di senso o senso di vuoto" Battiato docet#

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