venerdì 11 luglio 2008

pillole e cianuro

La gente parla, urla, blatera. S'accanisce contro tutto e tutti, contro se stessa. Alza scudi, ognuno il suo. Il silenzio, la cultura, la bellezza, la posizione, la fede, il lavoro, la disoccupazione. C'è chi è convinto di essere a buon punto, chi piange frignando al cielo che il punto non c'è più. E intanto i vecchi muoiono senza cure, i bambini assimilano sostanze nocive, si fanno debiti per una settimana da signori a Nizza. Scadono i contratti, si assottiglia il limite economico dell indigenza. La gente parla di politica, parla molto di politica, io c'ero, è giusto esserci, io ci sarò. La piazza antidepressiva, la piazza senza neanche una bomba, la piazza prima vuota, poi piena, poi tristemente e di nuovo vuota. Restano le cartacce, gli echi degli slogan a riempire prima le bocche, poi i cassonetti. Schiere di spazzini part-time con ramazze in mano e labbra cucite, veri manifestanti i sorci. Assuefatti ai meccanismi invisibili, a presuntuosi esseri che con voci bavose fanno finta di darsi contro. Ci siamo abituati a chiedere, abituati a nascondere dietro le parole tutte le risposte che non sappiamo darci veramente. Qualcuno mi dice che mette in pratica il (fanculopensiero), lo fà, senza sparire, con ripetizioni antiche come la terra, quando sarebbe meglio, più utile alla ricerca, dire che si vorrebbe, ma non se ne hanno le palle. Qualcun altro mi dice di aver infine raggiunto il proprio equilibrio, rispetto a cosa io non capisco, in così giovane età credere d'aver raggiunto una staticità mi sa di paura, ignoranza, limitatezza, egoismo, ingenuità. Io di me non ho più parole, io per me non ho più parole. potrei dissolvermi e non me ne accorgerei. L'unico a farmelo notare sarebbe lo psicologo. E' un momento che spero duri per sempre. Non m'indigno, non m'illudo, non mi stupisco, se non del fatto di non potermi più difendere. Mi sento un pagliaccio triste triste. Un tempo ero come tutti gli altri, involontariamente protettivo verso me stesso anche quando mi davo contro. Ora sono peggiore.

3 commenti:

david santos ha detto...

Ciao Emiz, come và? Spero tutto bene per te. Buon lavoro. Un abbraccio e un buon fine settimana.

Antursa ha detto...

Accompagno le tue riflessioni con un lento e silente passaggio virtuale. Qualche giorno fa ho visto sulla spiaggia di ostia un tipo ambulante che ti somigliava. Vendeva bibite senza emettere scontrino. Evadeva, cioè. Un pò mi ha fatto (ri)pensare a te...

emiz ha detto...

grazie Antonella
visite come questa ri-danno il buonumore.


Baci e a presto