domenica 6 luglio 2008

.............................Nomen Nescio..........................

Pietà nessuna
c'è
in-differenza
in-soddisfazione.
Dolore
che a forza sbreccia
il muro retorico.
Era.
Comico finire così
ventotto ictus
un anno.
Forse sbaglio
faccio solo confusione
non sono lucido
non sono meritevole.
Io non sò
toccargli le ossa
sollevare i veli
che vorrei dis-conoscere.
E' tuttto qui
sbraitava per i propri soldi.
Sono i soldi e nessuna pietà
le scuse che offuscano i diritti.
Immagino sia così.
Misera vena e cranio caldo
come misero sono io
fra ridicole rime e tentativi
di dire più vero che posso
che lui è espolso nella testa
ed è morto
sul marciapiede bollente
con nostra tristezza temporanea
apparente-mente la mia voce
senza pietà alcuna.

Nessun commento: